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Mafia: riciclaggio per clan Tagliavia, 29 a processo Firenze

Mafia

Mafia: riciclaggio per clan Tagliavia, 29 a processo Firenze

Altri 18 imputati hanno patteggiato, 3 condanne in abbreviato

FIRENZE, 06 aprile 2021, 18:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si è conclusa con 29 imputati rinviati a giudizio, 18 patteggiamenti, tre condanne e un'assoluzione in abbreviato, l'udienza preliminare nata da indagini della Dda di Firenze a carico di presunti esponenti di un gruppo criminale che avrebbe riciclato proventi illeciti di Cosa Nostra nell'economia toscana, a Prato e a Firenze. Per i pm Giuseppina Mione e Francesco Sottosanti la presunta associazione a delinquere avrebbe immesso nel circuito economico denaro di provenienza illecita attraverso le creazione di una galassia di 33 imprese con sedi in tutta Italia, in particolare in Toscana, Sicilia e Lazio, tutte aventi per oggetto sociale il commercio dei pallets, le pedane in legno usate per il trasporto e la movimentazione di merci. Il gruppo criminale avrebbe riciclato, anche con emissione di fatture false, oltre 48 milioni di euro di proventi illeciti derivanti da affari criminali, tra cui quelli della famiglia mafiosa di Corso dei Mille di Palermo, capeggiata da Pietro Tagliavia. I reati contestati dalla procura sono, a vario titolo, associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, contraffazione di documenti d'identità e sostituzione di persona. A processo, su disposizione del gup Silvia Romeo, va tra gli altri anche Francesco Paolo Clemente, 44 anni, residente in corso dei Mille a Palermo e arrestato nel corso delle indagini, considerato dagli inquirenti il punto di riferimento della presunta associazione a delinquere. Nel corso delle indagini, guardia di finanza di Prato e Dda di Firenze hanno ricostruito un flusso illecito di denaro per circa 150 milioni di euro. Per l'accusa il sodalizio riciclava i proventi criminali della cosca di Corso dei Mille a Palermo, capeggiata da Pietro Tagliavia, condannato con sentenza irrevocabile per associazione mafiosa, e figlio di Francesco Tagliavia condannato all'ergastolo per le stragi di via d'Amelio a Palermo e via de' Georgofili a Firenze.
   

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