/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Fiori selvatici a rischio, mancano gli impollinatori

Fiori selvatici a rischio, mancano gli impollinatori

Studio: produzione dei semi in calo tra il 20 e il 50%

PISA, 10 maggio 2021, 11:20

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

I fiori selvatici e la biodiversità dei nostri panorami sono a rischio perché la diminuzione degli insetti impollinatori provoca un calo dal 20 al 50 per cento dei semi prodotti. E' quanto emerge da uno studio condotto, nell'arco di 12 anni, all'Università di Pisa e appena pubblicato sulla rivista Acta oecologica. I ricercatori definiscono questo fenomeno come 'depressione da consanguineità'. In altre parole, si spiega in una nota dell'Ateneo pisano, "le piante e i fiori selvatici "mal sopportano" il proprio polline e per produrre semi prediligono invece quello proveniente da altri fiori della spessa specie portato appunto dagli insetti impollinatori come api, bombi o farfalle".
    "I risultati hanno evidenziato che alcune specie soffrono marcatamente già dopo una prima generazione della mancata impollinazione da parte degli insetti pronubi - spiega Stefano Benvenuti, docente del dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali -. Questo vale in particolare per quei fiori che nell'evoluzione hanno consolidato stretti rapporti mutualisti 'specializzati' e di reciproca dipendenza con determinati impollinatori, conformando la propria corolla alla forma e alle dimensioni di certi impollinatori". "L'eccesso di antropizzazione, unitamente ai cambiamenti climatici in corso - conclude Benvenuti - penalizzano proprio quei fiori selvatici che sono i principali attori nel determinare l'impatto estetico-paesaggistico degli ambienti rurali. Fiori come speronella, fiordaliso, gittaione, garofanino selvatico o e nigella svolgono una 'silenziosa terapia del benessere' mediante i proprio sgargianti colori durante le rispettive dinamiche di fioritura. La progressiva antropizzazione del territorio che priva di spazi ecologici gli impollinatori, unitamente a una gestione agronomica estremamente 'semplificata', rischiano di determinare una sorta di progressivo 'abbruttimento' dei paesaggi rurali rendendoli sempre più poveri di quella componente cromatica che noi percepiamo come 'bellezza'".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza