Un'associazione criminale che
agevolava la camorra svolgendo i suoi affari a Firenze, e i cui
componenti si riunivano quasi ogni giorno in una pizzeria della
città, acquistata subito dopo l'inizio della pandemia e poi
finita al centro di una guerra tra clan culminata con
l'esplosione di una bomba carta davanti al locale il 23 febbraio
del 2021. E' quanto scoperto dalle indagini della Dda di Firenze
che questa mattina hanno portato a dieci arresti, di cui sette
in carcere e tre ai domiciliari. In totale sono 13 gli indagati.
Sottoposti all'interdizione dall'esercizio dell'attività
professionale un commercialista di Prato e un consulente del
lavoro di Nocera Inferiore. Indagato anche un minorenne,
sottoposto alla misura del collocamento in comunità. Disposto il
sequestro preventivo di conti correnti e somme di denaro.
Secondo quanto riferito, le indagini, partite nel luglio 2020
e condotte da polizia e guardia di finanza, hanno permesso da
subito di accertare che due fratelli avevano creato un nuovo
gruppo criminale a Firenze, nato per agevolare un clan
camorristico attivo a Salerno e al quale erano da ricondurre una
pluralità di illeciti, commessi in diverse occasioni. La base
del gruppo era la pizzeria, gestita dal fratello di un presunto
capo clan, usata anche per lo stoccaggio del proventi degli
affari illeciti. Sempre secondo quanto ricostruito dagli
inquirenti, la bomba carta che esplose davanti al locale fu
piazzata da associati di un clan rivale, arrivati dalla Campania
per mettere a segno il blitz incendiario.
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