"Siamo a fine corsa. Non vorrei che
una volta ricadute le polveri della campagna elettorale per le
Suppletive ci trovassimo davanti a qualcuno che dice 'è già
stato fatto tutto'". Così il sindaco di Siena Luigi De Mossi
parlando con i giornalisti in merito a Mps a margine del
consiglio comunale monotematico dedicato alla banca senese.
"Siamo qui oggi a operare per tenere il dossier ancora aperto
sul tavolo; spero che non sia già stato chiuso", ha aggiunto De
Mossi. "Draghi è una delle poche persone che riesce a mettere
d'accordo tutti. Spero riesca a mettere d'accordo anche la Bce e
le nostre istituzioni", ha anche detto il sindaco auspicando
"una soluzione che sia non penalizzante per la nostra città, la
nostra provincia, la nostra regione e per tutti i lavoratori,
l'indotto e il marchio Monte dei Paschi di Siena". Il consiglio
comunale ha approvato all'unanimità una mozione in cui la città
rinnova "un nuovo e solenne appello al presidente del Consiglio
dei ministri e a tutti i dicasteri coinvolti ed interessati
dall'operazione". Il documento impegna il sindaco Luigi De Mossi
a chiedere "un incontro per esplorare tutte le possibili
soluzioni con un passaggio in Parlamento, valutando, anche,
l'eventuale ipotesi di rinviare l'operazione di privatizzazione
fin quando la Banca e la comunità senese non saranno
effettivamente tutelate". De Mossi ha anche chiesto "strategie
diverse, in grado di tutelare e non sacrificare la banca più
antica del mondo con scelte forse affrettate e irreversibili".
La città del Palio vive il momento dell'emergenza.
L'arcivescovo, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, ha voluto
essere presente al consiglio comunale per seguire di persona i
lavori. "Spero che si trovi una soluzione ragionevole che non
metta a repentaglio posti di lavoro, sarebbe un colpo di accetta
gravissimo per una città e per una provincia", ha detto ai
cronisti. "Ci auguriamo che chi deve decidere sia illuminato e
che il contesto del governo comunale dia il suo contributo
serio, fattivo, concreto e che metta sull'attenti chi sarà
chiamato a decidere. Non voglio ipotizzare nulla anche perché
non mi compete, mi auguro solo che non prevalga un mero
interesse commerciale e economico".
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