"Tempi di sofferenza si devono
ancora abbattere sul mondo. Non è solo l'umanità a soffrire per
le fragilità connesse alla sua condizione creaturale e al
peccato e per le sofferenze generate dalle lacerazioni sociali,
ma il mistero del male penetra il Creato e rovescia l'immagine
armonica che il Creatore aveva impresso in esso. Parole che
sentiamo a noi vicine nell'odierna connessione tra crisi della
persona e della società umana e crisi ecologica". Così il
cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, in un passo
dell'omelia pronunciata in cattedrale per la Solennità di Tutti
i Santi.
"L'autore dell'Apocalisse - prosegue - vede in esse
espressioni dell''ira di Dio', parole di stampo antico che
possiamo riesprimere così: il mondo viene stravolto, e con esso
l'umanità, quando questa si chiude alla presenza di Dio e
all'agire del suo amore". Inoltre per Betori in questa giornata
"la contemplazione della santità nei nostri fratelli e sorelle
che ci hanno preceduto rimanendo fedeli alla loro appartenenza
al Signore e manifestando nelle loro opere come la vita divina
ricevuta si traduca in vita buona, diventa anche esortazione a
metterci su questa stessa strada". "È questo - ha concluso -
anche il senso del Cammino sinodale che abbiamo avviato qualche
giorno fa", "anzitutto cammino di conversione, cambiamento di
vita per assumere quell'atteggiamento di ascolto dello Spirito e
dei fratelli e sorelle che ci aiuta a comprendere la volontà di
Dio, in cui incamminarci per diventare santi. Sentiamo l'invito
del Papa e dei Vescovi a camminare insieme come un invito a
condividere il nostro anelito alla santità e a testimoniarla
come vita buona per tutti".
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