JACOPO STORNI, 'FRATELLI. VIAGGIO
AL TERMINE DELL'AFRICA' (CASTELVECCHI, PP 244, EURO 17.50).
Nasce dalla prigionia in Etiopia l'amicizia tra un giornalista
italiano e un coetaneo africano raccontata nel libro 'Fratelli.
Viaggio al termine dell'Africa' scritto dal giornalista Jacopo
Storni, pubblicato da Castelvecchi.
l volume racconta l'esperienza personale della prigionia,
vissuta nel 2009 dall'autore in Etiopia, ma è anche la storia di
un legame nato con Mohamed, il giovane etiope di etnia somala
che l'aveva accompagnato come interprete.
Giunto in Etiopia per testimoniare i massacri dell'esercito
nella regione dell'Ogaden, Storni venne arrestato per due
settimane. Il libro è un viaggio geografico tra Italia, Etiopia
e Somalia ma è anche un viaggio interiore attraverso il
confronto con l'altro, incarnato in questo caso da Mohamed, nato
nel cuore dell'Africa e che, attraverso i suoi valori, fa
riflettere l'autore, inizialmente pieno di pregiudizi nei suoi
confronti. "Sono partito per l'Etiopia perché volevo raccontare
gli eccidi dell'esercito nella regione a maggioranza somala
dell'Ogaden - spiega Storni -. Ero un sognatore, ma forse
ingenuo. Sono stato arrestato per due lunghissime settimane, le
più terribili della mia vita. In quei giorni ho sofferto molto,
nauseato da quel mondo africano di miseria e ingiustizia. Col
tempo però, la conoscenza approfondita con il mio compagno di
cella Mohamed mi ha fatto rimettere in discussione tutti i
valori dell'Occidente in cui avevo sempre creduto. E' stata
un'esperienza atroce, ma è grazie a questa esperienza che ho
cambiato i miei ideali che giudicavo incrollabili".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA