Circa 800 lavoratori
dell'industria e della chimica di Massa Carrara, sotto le
bandiere di Cgil Cisl e Uil, sono scesi in piazza questa mattina
in solidarietà dei 107 operai della Sanac di Massa - azienda
leader nel settore dei refrattari speciali per la siderurgia con
quattro stabilimenti a Massa, Gattinara (Vercelli), Grogastu
(Cagliari) e Vado Ligure (Savona) per un totale di 350 addetti
-, a rischio cassa integrazione dal 2022. Allo sciopero ha
partecipato anche una delegazione di operai della Gkn di
Firenze. Un lungo corteo è partito dalla fabbrica e ha raggiunto
il centro storico di Massa bloccando l'Aurelia per circa
mezz'ora. Poi i segretari di Cgil Cisl e Uil, con quelli di
categoria, sono stati ricevuti dal prefetto: all'incontro hanno
partecipato le autorità locali.
Le vicende dei quattro stabilimenti Sanac sono legate alla
mancata acquisizione da parte di Arcelor Mittal e all'attuale
mancanza di ordini da parte di Acciaierie italiane (partecipata
dello Stato con Invitalia), di fatto il maggior committente di
Sanac, che invece starebbe facendo ordini in Polonia. Senza
commesse per 350 operai dal prossimo anno sarà l'inizio della
cassa integrazione e qualora nessuno partecipasse al nuovo bando
di gara per l'acquisizione di Sanac il rischio sarà la chiusura
degli stabilimenti.
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