In piena fase 'terza dose', la
Toscana è pronta a incrementare lo sforzo nella campagna
vaccinale per estenderla ai bambini dai 5 agli 11 anni. Uno
scatto in più di cui la Regione ha evidenziato la data ufficiale
di partenza: somministrazione delle dosi dal 16 dicembre,
prenotazioni dal 10 dicembre. Il governatore Eugenio Giani ha
rivolto un appello ai genitori dicendo anche che "non vi sono
ormai controindicazioni perché il dosaggio è naturalmente
minore" rispetto agli adulti. Come Regione, ha poi detto, "siamo
fra i primi, e sentiamo di doverlo fare perché è evidente che
tutto questo previene un ulteriore diffusione del contagio. A
noi in Toscana mancano 600.000 persone" da vaccinare e "con i
bambini andiamo a poterne vaccinare altre 210mila". Sono circa
215.000, secondo la Regione, i bambini interessati dalla
campagna, di cui circa 6.000 quelli considerati estremamente
vulnerabili. Il ciclo completo prevede la somministrazione di
due dosi di Pfizer a distanza di 21 giorni. Per le
somministrazioni "ci avvarremo anche del prezioso contributo dei
pediatri e dei medici di famiglia che lo faranno nei loro studi"
ha aggiunto. Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella ha fatto
un appello: "Il passo in avanti della comunità scientifica
pediatrica ci rassicura, e quindi mi rivolgo a tutti i genitori
chiedendo loro di vaccinare i propri figli: io lo sto facendo,
lo possiamo e lo dobbiamo fare tutti". Riaprono i grandi punti
vaccinali, intanto, per fronteggiare il vasto fronte di impegno,
dai richiami per gli adulti ai no vax pentiti che si avvicinano
per la prima dose. Uno di questi centri è Carrarafiere sulla
costa che dall'11 dicembre tornerà ad ospitare in un suo
padiglione un hub vaccinale. La pandemia nella regione sembra
essere contenuta: su oltre 38.000 tamponi esaminati nelle 24 ore
ne sono stati trovati positivi 498, con un rapporto che si
riduce a meno di un terzo rispetto al giorno prima. Anche
ricoveri e terapie intensive nei saldi giornalieri non mostrano
oscillazioni pesanti, almeno in valore assoluto. C'è stato un
boom delle persone messe in quarantena a cui però non è
estraneo, dopo tanti mesi di pratica sul campo, un affinamento
nelle capacità di tracciamento dei contatti.
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