È tornata al suo antico splendore la
facciata della chiesa di San Francesco, la più antica di Prato,
nonché la seconda, dopo Assisi, dedicata a San Francesco. Un
lavoro complesso, spiega la diocesi di Prato in una nota, che
rientra nel più ampio progetto del grande restauro della chiesa,
edificata nel XIII secolo. L'ultimo progetto di recupero di tale
portata risale al 1902.
Il progetto prevede nello specifico la stabilizzazione
dell'apparato lapideo della facciata principale su piazza San
Francesco, il consolidamento strutturale della copertura e dei
fronti esterni in laterizio, il restauro delle vetrate, la
ripassatura del manto di copertura con l'inserimento della
coibentazione e dell'impermeabilizzazione, l'adeguamento del
sistema di scarico atmosferico e degli impianti elettrici e il
restauro delle pareti interne della chiesa. La facciata
principale di San Francesco, in stile tipicamente gotico
rinascimentale, è composta in alberese e serpentino verde di
Prato, ad eccezione di alcuni elementi in marmo rosso nel rosone
e alcune cornici e colonne del portale principale in marmo
bianco di Carrara. È stato inoltre restaurato e recuperato lo
stucco raffigurante San Francesco nell'atto di ricevere le
stimmate, situato nell''occhio' della facciata.
I lavori stanno proseguendo anche all'interno della chiesa.
È, infatti, in corso di completamento il rifacimento
dell'impianto elettrico della struttura, così come il restauro
delle 24 antiche vetrate (12 sono già state restaurate e
rimontate). Il prossimo step sarà poi il restauro del tetto e
delle facciate laterali. Il costo totale dei lavori del grande
restauro di San Francesco è di 2,1 milioni. Oltre il 50% sarà
finanziato dalla Conferenza episcopale italiana attraverso i
fondi dell'8xmille, per l'altra metà dalla parrocchia, oltre che
da risorse derivanti da sostenitori privati, singole aziende,
fedeli e cittadini. Un contributo è arrivato anche dalla
Fondazione cassa di risparmio di Prato.
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