Trenta installazioni, tra cui
iguane cornute, una tigre rossa accucciata nella sala della
Niobe, inedite versioni della Medusa con zanne e becchi
appuntiti: sono le creature fantastiche che popolano gli Uffizi
in 'Seduzione', esposizione dell'artista belga Koen Vanmechelen,
allestita nella Galleria delle statue e delle pitture dal 18
gennaio al 20 marzo. Le creature, spiega il museo fiorentino,
sono disseminate tra i capolavori della galleria e il loro
impatto visivo e concettuale accompagnerà i visitatori.
Vanmechelen, pittore, scultore, performer, incentra la sua
ricerca sui concetti di ibridazione e contaminazione. I lavori,
tutti specificamente realizzati per gli ambienti degli Uffizi,
mettono a fuoco i concetti primordiali e antitetici che da
sempre nutrono l'immaginario umano: vita-morte, umano-divino,
terreno-spirituale, naturale-artificiale. Allestiti in dialogo
con le opere della collezione, costituiscono un viaggio intorno
all'idea di 'seduzione'. Per l'artista "in questo momento,
nell'Antropocene, abbiamo bisogno di una nuova rinascita
globale. Abbiamo bisogno di un Rinascimento cosmopolita. Questa
nuova narrazione deve essere basata sulla comprensione
dell'interconnessione di tutti gli esseri viventi. Il parallelo
con il Rinascimento italiano è chiaro. L'arte, essendo pensata
per il futuro, è il mezzo per favorire e proiettare nuove
narrazioni nel mondo. L'arte è da sempre il tessuto connettivo
dell'esistenza umana".
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