Quattro uomini, tra i 21 e i 29
anni, sono stati denunciati dalla squadra mobile di Livorno per
truffa: utilizzavano soldi falsi per pagare gioielli.
Nell'abitazione di uno degli arrestati sono state inoltre
scoperte banconote false per un totale di 60 milioni di euro in
varie valute euro, dollari Usa, kune croate e franchi svizzeri.
L'attività investigativa era iniziata nell'estate del 2020 dopo
la denuncia di una coppia di Livorno che ha raccontato di aver
venduto gioielli, per un valore di 264.000 euro, a gioiellieri
di origine israeliana, residenti in Svizzera, che erano stati
pagati con soldi falsi. Nell'incontro i truffatori avevano fatto
controllare di persona alla coppia l'ammontare della cifra
pattuita e, tramite un'apposita macchinetta, che i soldi fossero
autentici. Quando i due sono tornati a casa hanno scoperto di
essere stati truffati perché la mazzetta in loro possesso era
falsa. Le indagini si sono protratte per diversi fasi fino a
quando la squadra mobile non ha individuato una batteria di
truffatori seriali, tra loro anche legati da vincoli di
parentela, residenti in varie località del Nord Italia ed il cui
"dominus", ideatore di questo metodo truffaldino risulta
residente in provincia di Alessandria. Dopo un lungo
monitoraggio nei giorni scorsi sono state eseguite
perquisizioni, delegate dalla procura di Livorno, a Bergamo e
Torino, dove nel frattempo si era spostato l'uomo considerato
capo della banda.
Gli agenti hanno sequestrato numerose banconote false di
taglio da 100 euro identiche a quelle utilizzate per la truffa
ai danni dei livornesi, oltre ad un 'teaser' ed una lampada a
ultravioletti per verificare l'autenticità delle banconote.
Nell'abitazione di uno degli indagati, è stato poi individuato
un vero e proprio deposito di banconote false, in varie valute
per un corrispondente valore nominale di oltre 60 milioni di
euro.
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