"Questa serie è dedicata solamente
a un pubblico maggiorenne, non so come dei bambini abbiano
potuto vederla, sono dispiaciuto che i ragazzi usino la
violenza. Penso serva un maggiore controllo e diversificazione
tra i programmi che possono vedere gli adulti e quelli che
possono essere visti dai minori". Così l'attore coreano Lee
Jung-jae, protagonista della serie 'Squid Game' ha commentato le
critiche rivolte alla serie di Netflix considerata troppo
violenta e per i casi di emulazione tra i giovani. L'attore è a
Firenze, ospite speciale del Florence Korea Film Fest.
"In Squid Game - ha proseguito - vediamo molti tradimenti e
aggressioni, però le persone non vogliono questi comportamenti,
perché pensano che ci sia ancora il bene nel mondo. Molti
youtuber guardano il telefilm e pensano che non si deve fare
così, c'è una morale. Il messaggio di Squid Game, quindi, è
corretto, non vuole incitare alla violenza, ma andare contro la
violenza".
Riguardo al Florence Korea Film Fest, l'attore ha detto che
"ci sono diversi festival in tutta Europa che trattano di cinema
coreano, ma quello di Firenze è particolarmente famoso perché ha
una storia, volevo partecipare a questo festival e spero di
tornare in futuro. Sono stato a Firenze più volte per motivi
personali, ma è la prima volta per un festival di cinema. Del
capoluogo toscano ho già apprezzato l'arte e l'architettura e mi
piace molto anche la moda".
Parlando poi del suo futuro ha auspicato di "poter lavorare
in Italia con un buon regista. Viaggio molto - ha aggiunto - e
girando in Italia ho pensato che sarebbe interessante girare
scene qui, ma come in Europa, in Inghilterra. Hollywood è la
Mecca del cinema, non lo nego, ma mi piacerebbe fare qualcosa di
particolare, creare progetti interessanti in giro per il mondo".
L'attore oggi è stato anche premiato dal presidente del
Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo, che gli ha
consegnato il Pegaso, simbolo del Consiglio regionale, e la
bandiera della Regione.
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