"Sono pacifista
ma ho vissuto il nazismo e oggi lo vedo nella Russia. Gli
ucraini vanno aiutati e credo che Putin non si fermerà" quanto a
dare armi agli ucraini "io dico 'Ok, è rischioso armare il
popolo ma l'alternativa quale è? Lasciare che la Russia invada
chi vuole? Far ripetere la storia? E' questo che vogliamo?".
Così Enio Mancini, 84 anni, uno dei superstiti dell'eccidio
nazifascista del 12 agosto 1944 a Sant'Anna di Stazzema (Lucca),
che causò 560 vittime fra i civili rifugiati sulle colline sopra
la Versilia; tra i morti mitragliati e bruciati c'erano 130
bambini. Mancini aveva 6 anni e scampò alla ferocia, oggi è
rimasto uno dei due fondatori dell'associazione dei Martiri di
Stazzema ancora in vita.
"Da pacifista non posso accettare quello che sta avvenendo in
Ucraina - dice - Appena è stata invasa dalla Russia, ho esposto
sul mio terrazzo la bandiera della pace. Trovo una somiglianza
tra la Russia di oggi e la Germania di ieri. Putin ha invaso
l'Ucraina dicendo di volerla liberare dai nazisti, ma nazista è
lui e il suo esercito. Ora quello che è necessario fare con
urgenza è di liberare i civili e cacciare l'invasore", "il mio
motto è sempre stato 'Mai più una Sant'Anna', ed invece mi
rattrista vedere che non è così".
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