E' Javier Marias con 'Tomás
Nevinson' (Einaudi, traduzione di Maria Nicola), il vincitore
della XVI edizione del premio Gregor von Rezzori - Città di
Firenze, riconoscimento ideato e organizzato dalla Fondazione
Santa Maddalena presieduta da Beatrice Monti della Corte.
"Javier Marías - questo un passo della motivazione - ha
deformato la spy story e scavando dall'interno ha ritrovato le
radici del romanzo psicologico. Tomàs Nevinson ci guarda e ci
riguarda. È un personaggio pensoso e riflessivo, che ha capito
che nell'inganno di chi vive sotto mentite spoglie c'è nascosta
una porta d'accesso alle nostre verità più profonde. Viviamo in
un mondo che non sembra avere nessuna intenzione di rallentare:
le scorciatoie sembrano diventare le uniche strade possibili e
per la fretta di arrivare al punto colpire il bersaglio diventa
sempre più difficile. Un libro alla volta, Javier Marías ha
dimostrato che il romanzo ha ancora il potere di piegare questo
ritmo del mondo, farlo rallentare fino quasi a fermarlo. Ma non
è solo una questione di ritmo e neppure il semplice desiderio di
andare controcorrente. È invece la necessità di un tempo
diverso, il tempo necessario per scavare più a fondo, quasi un
monito che ci ricorda di continuare a coltivare i pensieri
larghi".
Come già annunciato nei giorni scorsi il premio per la
migliore traduzione in italiano è stato invece assegnato a
Claudia Zonghetti per 'I fratelli Karamazov' di Dostoevskij
(Einaudi).
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