Il Tar della Toscana ha ordinato
che il ministero dell'Interno riconosca le promozioni a otto
vigili del fuoco 'eroi' che la notte del 13 gennaio 2012
salvarono la vita a 70 persone rimaste intrappolate nella Costa
Concordia, la nave da crociera che fece naufragio all'Isola del
Giglio (Grosseto). Otto vigili del fuoco, pur non essendo in
servizio, raggiunsero il luogo del naufragio con una motovedetta
e si calarono nella pancia della nave che inclinandosi sempre
più rapidamente minacciava di affondare. A loro il ministero
dell'Interno negò due volte la promozione per meriti
straordinari, sminuendo il loro intervento. Il Tar Toscana ora
ha accolto in pieno un secondo ricorso firmato dagli avvocati
Fernando Gallone e Iole Urso di Roma, riconoscendo la piena
fondatezza della pretesa degli otto vigili del fuoco eroi e
ordinando al ministero dell'Interno di concedere le promozioni
per merito straordinario.
"Il Tar Toscana - spiega l'avvocato Urso - ha correttamente
applicato il principio del 'one shot temperato', in base al
quale, dopo l'annullamento del secondo provvedimento
illegittimo, deve ritenersi definitivamente esaurito il potere
discrezionale dell'amministrazione in relazione alla fattispecie
decisa con la sentenza. Ora, non resta che attendere le
promozioni di questi otto vigili eroi".
E' la fine di una lunga vicenda giudiziaria. Già a seguito del
primo ricorso, il Tar accogliendo la richiesta dei vigili del
fuoco aveva ordinato al ministero di riesaminare meglio la
vicenda attenendosi ai principi espressi in sentenza. Con grande
stupore, però, diversi mesi dopo il Viminale negò nuovamente le
promozioni.
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