Allerta caldo a Firenze. Per oggi è stato diramato il codice giallo, per domani e venerdì quello arancione. Oggi la temperatura massima percepita sarà di 34 gradi, domani e venerdì di 35. Lo rende noto il Comune di Firenze.
"Una serie di semplici comportamenti e misure di prevenzione - ricorda Palazzo Vecchio in una nota - possono contribuire a ridurre notevolmente le conseguenze nocive delle ondate di calore. Si tratta di 10 semplici regole pubblicate sul sito del ministero della Salute, in grado di limitare l'esposizione alle alte temperature, facilitare il raffreddamento del corpo ed evitare la disidratazione, ridurre i rischi nelle persone più fragili (persone molto anziane, persone con problemi di salute, che assumono farmaci, neonati e bambini molto piccoli)". E per la Coldiretti nella campagna toscana è Sos siccità, dove è sempre più concreto il rischio di una riduzione importante delle rese delle produzione in campo come girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche di olivi, ortaggi e della frutta che si stacca prematuramente dalle piante per effetto dello stress idrico. Lo rende noto Coldiretti Toscana. Secondo l'associazione un corso d'acqua su due fa registrare portate inferiori alla media del periodo, in base ai dati del Servizio idrogeologico della Regione Toscana e dell'Anbi, e l'assenza prolungata della pioggia con le precipitazioni che sono state dal 50% al 70% in meno rispetto alla media storica (29 mm invece di 71mm) e l'arrivo di Scipione dopo un mese di maggio che si è classificato il secondo più caldo di sempre, aggrava ulteriormente una situazione di forte sofferenza idrica. "Manca l'acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico - spiega in una nota il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi - che mette a repentaglio le produzioni in buona parte della regione, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. Per salvare le coltivazioni, laddove è possibile, si sta ricorrendo all'irrigazione di soccorso attingendo dai pozzi o attraverso le botti". Per Filippi, "senza un sistema di irrigazione consortile diffuso ed organizzato, che oggi copre appena il 9% dei campi coltivati, ed una intelligente distribuzione di invasi ad impatto zero la nostra agricoltura è destinata a perdere competitività. Dobbiamo essere pronti alle sfide che i cambiamenti climatici ci imporranno evitando sprechi, recuperando tutta l'acqua piovana possibile e applicando con rigore le tecniche dell'agricoltura di precisione per salvaguardare le falde".
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