Un clochard ritrova la
sua 'identità' grazie a un'agente della polizia municipale che
prende a cuore il suo caso. E' la vicenda di 'Peter l'inglese',
75 anni, il senza casa conosciuto da tutti a Montemurlo, comune
del Pratese, e di Beatrice Giusti, in forza alla municipale
della cittadina, ieri premiata a Milano nel corso della festa
organizzata dal consolato inglese all'ippodromo di San Siro per
il Giubileo di platino della Regina Elisabetta, come segno di
riconoscenza.
A Montemurlo, ricorda il Comune rendendo nota la storia,
basta dire 'Peter l'inglese' e tutti capiscono di chi si sta
parlando. Sono almeno 30 anni che vive in una tenda in un campo
poco sotto la Rocca del Comune. Un uomo descritto come "gentile,
garbato, educato anche se molto riservato e schivo, soprattutto
nel parlare di sé". Lo scorso autunno Peter ha tuttavia iniziato
ad accusare problemi di salute. Alla fine convinto ad andare in
ospedale a Prato, si è posto il problema dell'identificazione.
Di lui si fatta così carico Beatrice Giusti che ora racconta:
"Di Peter a Montemurlo si sapevano solo poche cose. Si diceva
che era arrivato dalla Calabria dove lui o il padre giocavano a
golf. Una persona tranquilla e dunque mai fotosegnalata dalle
forze dell'ordine. Così mi sono messa in contatto con il
consolato britannico di Milano per cercare di dare un'identità a
Peter. Ho ricevuto grande collaborazione e finalmente a dicembre
è arrivato un certificato di nascita che dava a Peter un cognome
e una data di nascita (è del 1947). Un passaggio fondamentale
per il rilascio della carta d'identità e la possibilità di avere
assistenza sanitaria". Beatrice in questi ultimi mesi ha sempre
continuato a seguire con attenzione le vicende di Peter, che,
grazie ad una vera e propria catena di solidarietà,
successivamente è stato ricoverato in una rsa pratese.
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