'Nuove tendenze. Leonardo Dudreville
e l'avanguardia negli anni Dieci': questa la mostra, a cura di
Francesco Parisi, ospitata dal 15 ottobre all'8 gennaio alla
Fondazione Ragghianti di Lucca.
L'esposizione vuole offrire una lettura all'interno del
contesto delle avanguardie internazionali e delle 'mostre di
fronda' italiane, affrancando Nuove Tendenze dall'etichetta di
para-futurista. Grazie ai materiali provenienti dall'Archivio
Leonardo Dudreville di Monza e da collezioni private e
pubbliche, analizza il contesto artistico in cui si forma Nuove
Tendenze, indagando alcuni momenti dell'avventura artistica di
Leonardo Dudreville (1885 - 1976), partendo dalla sua visita con
Umberto Boccioni allo studio di Vittore Grubicy, fino alle
incursioni nella tecnica divisionista, ed esponendo un corpus di
opere prodotte tra il 1904 e il 1919. L'esposizione si apre con
una sezione dedicata agli sviluppi del Divisionismo nel primo
decennio del Novecento. Il percorso prosegue poi con una parte
dedicata ai rapporti di Dudreville con la compagine futurista e
con altri artisti, come Aroldo Bonzagni. La seconda parte è
dedicata alla partecipazione di Dudreville a 'mostre di fronda'
quali Nuove Tendenze, che costituisce uno dei principali episodi
espositivi in cui l'avanguardia artistica milanese elabora una
strategia operativa alternativa rispetto ai canali ufficiali
legati al mondo accademico. L'esposizione di opere e documenti
racconta come la mostra Nuove Tendenze (1914) sancisca la
nascita di un progetto espositivo autonomo e autosufficiente,
legato all'individuazione di una posizione estetica
d'avanguardia che va oltre la logica esclusivamente contestativa
delle mostre Arte Libera del 1911 e Rifiutati del Cova del 1912.
La mostra comprende anche alcune opere esposte nella Galleria
Centrale d'Arte nell'ex Caffè Cova nell'aprile 1919, che
documenta anche gli ultimi rapporti diretti di Dudreville con il
Futurismo. L'11 gennaio 1920 Dudreville firma con Funi, Russolo
e Sironi il manifesto Contro tutti i ritorni in pittura, che
chiude idealmente la mostra rivelando il suo avvicinamento a una
nuova visione teorica ed estetica.
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