Salvati da morte certa
un centinaio di pesci che si erano rifugiati nell'ultima pozza
d'acqua rimasta del loro fosso in Versilia, il Ranocchiaio,
ormai in secca per un lungo tratto. Il Consorzio di bonifica è
intervenuto per trasferire circa 100 tra carpe, carassi e
anguille, intrappolati e in sofferenza per il caldo e la carenza
di ossigeno, rilasciati nel vicino fiume Versilia. L'operazione
si è svolta adottando tutte le attenzioni necessarie per non
stressare gli animali. La pozza era di solo 30 metri quadrati,
situata nel punto più basso di tutto il corso Ranocchiaio, dove
sono alloggiate le pompe idrovore.
"Abbiamo avvisato gli uffici regionali competenti e ci siamo
adoperati per portare in salvo animali in difficoltà fra cui
esemplari di anguilla, specie pregiata, tipica della zona
protetta del Lago di Porta - spiega il presidente del Consorzio
Ismaele Ridolfi - Quella al Ranocchiaio è al momento l'unica
situazione critica rispetto a tutti i 34 impianti idrovori
gestiti dal Consorzio, dove l'acqua nei canali che arrivano alle
pompe è presente in livelli accettabili e non abbiamo rilevato
sofferenze della fauna ittica".
I pesci si erano radunati dietro le griglie dell'impianto,
nel punto più ombreggiato di tutta la struttura, ma anche il più
difficile da raggiungere. Uno alla volta, in parti uguali tra
adulti e novellame, sono stati deposti in grossi secchi e
spostati nelle acque dell'attiguo fiume Versilia, valutate dagli
esperti idonee a poter accogliere gli animali e garantire il
loro immediato adattamento.
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