Tetti e case danneggiate,
coltivazioni distrutte dal vento e dalla grandine, alberi
crollati a terra, che oltre a uccidere due persone a Lucca e
Carrara e ferite alcune decine, hanno ostruito corsi d'acqua e
richiesto - come a Firenze - la chiusura temporanea di parchi e
giardini a scopo precauzionale. Notevoli i danni al
giardino-museo di Boboli, a Firenze, di cui è prevista la
riapertura domani dopo interventi per mettere in sicurezza viali
ostruiti e piante pericolanti. Secondo quanto fanno sapere dagli
Uffizi, otto alberi sono persi tra i quali purtroppo un grande
cedro dell'800. Decine i rami spezzati nei 33 ettari del parco.
La Coldiretti segnala in Toscana distrutte dalla grandine
coltivazioni di tabacco per la produzione del sigaro toscano
nella provincia di Arezzo mentre nella zona di Massa Carrara
sono stati colpiti vigneti con interi filari di grappoli
distrutti, olive, pesche, pere e mele strappate; disperse decine
di famiglie di api, orti devastati, serre scoperchiate, tetti
divelti. Disagi anche per gli agriturismi con la stagione
turistica in corso. Gravi danni anche alla fiera di Marina di
Carrara dove l'amministratore Sandra Bianchi sottolinea la
necessità dell'"urgente messa in sicurezza di tutte le
strutture. I danni sono ingenti e stimabili in oltre 6 milioni
di euro". Scoperchiato, in particolare, il padiglione B con
ampie parti della copertura ancora parzialmente pendenti dal
tetto e pericolo di ulteriori crolli. A Capannori (Lucca) si è
registrata una grandinata con pezzi di ghiaccio fino a 4 cm di
diametro e nella provincia 35 piante ad alto fusto abbattute dal
vento sono cadute nei canali. Sono circa 100 gli interventi del
Consorzio di Bonifica Toscana Nord per rimuovere dai canali gli
alberi caduti durante il nubifragio che ha colpito la parte
settentrionale della Toscana, finiti nei canali Rogio, Rio Massa
e Rio Arpino a Capannori. A Massa rimossi tre grossi pioppi
caduti nel canale. La forza del vento ha divelto alberi alti
circa 40 metri. In Lunigiana, a Fivizzano (Massa Carrara),
intervento per liberare il torrente Bardinello invaso da una
quarantina di alberi scaraventati a terra dal vento.
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