L'Intelligenza artificiale (AI) può
contribuire ad affrontare le sfide dell'astronomia del futuro.
Ne è convinto un gruppo di ricerca coordinato da Elena Cuoco,
ricercatrice dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina
e della Normale di Pisa e associata all'Infn, che ha pubblicato
un articolo su Nature Computational Science. L'AI, spiegano i
ricercatori, "potrebbe aiutare gli astronomi a integrare le
informazioni, che uno stesso fenomeno cosmico ci invia
attraverso diversi 'messaggeri', potenziando la nostra capacità
di esplorare e descrivere in un futuro prossimo eventi come la
fusione di stelle o le supernovae".
Telescopi e antenne sulla Terra e nello spazio, riusciranno
sempre più spesso nei prossimi decenni a fare osservazioni
coordinate e a registrare in parallelo segnali di diversa natura
generati dallo stesso fenomeno cosmico: onde elettromagnetiche
di differenti frequenze dalle onde radio fino ai potentissimi
lampi gamma, ma anche onde gravitazionali, neutrini o altre
particelle cosmiche. In futuro, però, sono convinti i
ricercatori, "con i prossimi cicli di osservazioni di Ligo e
Virgo o, più probabilmente, grazie alle nuove generazioni di
antenne gravitazionali e di telescopi elettromagnetici,
l'osservazione parallela di onde gravitazionali, raggi gamma e
(possibilmente) neutrini potrebbe diventare routinaria, con la
possibilità di rivelare più di un evento 'multimessaggero' al
giorno". E qui può entrare in gioco l'AI: "Potrebbe essere
decisiva - conclude Cuoco - se saremo in grado di addestrare
agenti intelligenti in grado di analizzare, quasi in tempo
reale, i segnali generati da un unico evento astrofisico
'multimessaggero', identificandolo e descrivendone le
caratteristiche fisiche con estrema rapidità: penso a
visualizzazioni 3D, diagrammi di frequenze, immagini o segnali
audio che i programmi imparano a interpretare e integrare, per
identificare in tempo reale le caratteristiche delle sorgenti. I
test che abbiamo fatto su campioni di eventi astrofisici
simulati indicano che questa direzione è percorribile e i primi
risultati sembrano incoraggianti".
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