Miriam Cividalli, Lello
Dell'Ariccia, Fabio Di Segni, Claudio Fano, Ugo Foà, Carla Neppi
Sadun, Gianni Polgar, Nando Tagliacozzo. Otto persone anziane,
un tempo bambini esclusi dalla scuola italiana per effetto delle
leggi razziali del regime fascista, in quanto ebrei. Oggi sono
tornati sui banchi al fianco dei giovani del Quarto Anno
Rondine, studenti di tutta Italia che hanno scelto di
frequentare nella Cittadella della pace la quarta liceo. Con
loro, da remoto, una nona ex alunna ebrea, la senatrice a vita
Liliana Segre, collegatasi in videoconferenza.
Segre, nella sua testimonianza, ha ricordato l'incontro con
la maestra, dopo la promulgazione delle leggi: "Mi aspettavo un
abbraccio, e che dicesse 'mi manchi'. Mi disse 'non le ho fatte
mica io le leggi razziali', e tutta seccata se ne andò senza
abbracciarmi. Era la porta chiusa della scuola: e poi dopo,
quante altre porte chiuse". Per il futuro, l'auspicio della
senatrice è che "la parola indifferenza non vinca su tutto".
Anche per questo, ha detto Dell'Ariccia, oggi presidente di
'Progetto Memoria', con queste iniziative "cerchiamo di passare
il testimone ai giovani, perché ciascuno col proprio contributo
possa fare in modo che questo non succeda mai più".
"Quando sono stato espulso - ha ricordato Foà -, ho pianto
perché mi era stato strappato un diritto e sentivo quella ferita
profonda. Quando poi sono ritornato a scuola, volevano mettermi
in fondo all'aula: ma io non ho più pianto. Mi sono solo
alzato". Neppi Sadun ha ricordato che "per l'esame di ammissione
alla scuola media si presentò un fascista in divisa che urlò: 'I
candidati di razza ebraica separati da tutti gli altri ragazzi,
e mi devono seguire immediatamente'. Noi quattro ragazzini
candidati ebrei lo seguimmo in un'aula enorme, e lì ci chiuse a
chiave. Che umiliazione!".
L'iniziativa di oggi è stata realizzata da Rondine insieme
all'Ucei, con un videomessaggio inviato dal ministro
dell'Istruzione Patrizio Bianchi, la partecipazione del
presidente di Rondine Franco Vaccari e della presidente Ucei
Noemi Di Segni, e gli interventi dei giovani studenti della
Cittadella della Pace, che hanno raccolto il testimone dagli
anziani ex alunni. "Ogni giorno qui a Rondine cerchiamo di
costruire relazioni nuove che ci facciano uscire dall'idea del
nemico e dall'indifferenza", ha detto Sharizan Shinkuba, ex
studentessa di origine abcasa dello studentato internazionale di
Rondine, la World House.
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