La relazione finale approvata dalla
Commissione parlamentare sulla morte di David Rossi si chiude
con dubbi sui fatti che portarono al decesso del capo
comunicazione di Mps deceduto precipitando da Rocca Salimbeni
nel 2013. "Le conclusioni medico-legali offerte dal collegio
peritale consentono di escludere che la morte possa essere stata
determinata, in tutto o in parte, da cause precedenti alla
precipitazione o da azioni violente avvenute in altri luoghi",
si legge nel testo. I commissari scrivono anche che "la causa di
natura medico legale della morte di David Rossi deve essere
individuata nei politraumatismi e nelle lesioni
scheletrico-fratturative e viscerali, diretta conseguenza della
precipitazione e dell'impatto al suolo del corpo". Tuttavia
molti sono i dubbi che emergono dalla relazione dei
parlamentari. "Non tutte le lesioni riscontrate sul corpo sono
riconducibili alla precipitazione", scrivono ancora i commissari
ritenendo "che non possa condividersi il giudizio espresso dal
medico legale Mario Gabbrielli in occasione della prima indagine
del 2013, in cui "si sostiene che la compatibilità delle lesioni
refertate con un gesto suicidario possa definirsi come 'piena'".
Sempre la commissione rileva "che non sono emersi elementi di
natura medico-legale per poter ricondurre in modo certo
l'origine delle lesioni al volto" di Rossi "alla fase
preparatoria della precipitazione" come prospettato nella
seconda indagine del 2016.
Per i commissari David Rossi, la sera del 6 marzo 2013 poteva
essere salvato. "Una tempestiva azione di soccorso -
sottolineano nella relazione finale - avrebbe potuto evitarne la
morte. In altri termini, può presumersi che David Rossi, qualora
fosse stato tempestivamente soccorso durante i primi momenti di
una agonia durata ben 20 minuti, sarebbe potuto rimanere in
vita".
Per i commissari, che per 14 mesi hanno indagato sulla morte
dell'ex manager approfondendo le incongruenze della vicenda,
allo stato attuale "la maxi-perizia" dei reparti speciali dei
carabinieri "rimane un punto fermo, di fondamentale valore per
l'inchiesta parlamentare ormai conclusa". La maxi-perizia aveva
confermato il suicidio come dinamica della morte, tuttavia il
lavoro della Commissione si chiude con diversi dubbi e anche per
questo i commissari hanno trasmesso la relazione alle procure di
Siena e Genova.
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