'Mona Lisa and the Elusive Art of
Leonardo da Vinci's Paintings': questo il titolo del saggio
(Polistampa, 296 pagine, 38 euro), scritto dallo storico d'arte
americano Jean-Pierre Isbouts, professore emerito alla
Fielding Graduate University, che vuole offrire una visione
innovativa dell'arco creativo di Leonardo, aggiungendo, si
spiega, "nuove prove" alla teoria secondo cui il genio di Vinci
dipinse non uno ma due ritratti della Gioconda, e approfondendo
in particolare le indagini sulla Mona Lisa di Isleworth o
Earlier Mona Lisa, oggi custodita in Svizzera. L'autore
indaga inoltre su una presunta seconda versione dell'Ultima cena
dipinta per il re francese Luigi XII.
Il saggio si concentra in particolare sul decennio più
creativo di Leonardo, dal suo secondo periodo a Firenze
(1503-1506) al suo lavoro alla corte del papa Medici Leone X
(1513-1516). Il soggiorno romano, si spiega "è presentato come
il culmine dell'opera del maestro, poiché è a Roma che
quest'ultimo dipinse la sua opera più importante, la Gioconda
del Louvre, mentre completava anche Sant'Anna con la Vergine e
il Bambino". Il saggio, illustrato a colori, è "supportato" dai
risultati di analisi a raggi X e "mappe antiche mai pubblicate
finora".
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