Un'aula in mezzo alla strada, nel centro storico di Pontedera (Pisa), e sulle lavagne lo slogan 'Io sto con la scuola' e messaggi con tante domande che invitano alla riflessione tutte le componenti scolastiche: dirigenti, insegnanti, genitori, e studenti.
E' l'iniziativa voluta dall'Amministrazione comunale e dal sindaco Matteo Franconi con cui Pontedera reagisce dopo i recenti fatti di un docente che ha dato un pugno ad un alunno, per porre le politiche scolastiche ed educative al primissimo posto con l'idea di dimostrare materialmente il ruolo fondamentale della scuola nel disegnare la società del futuro.
Nel centralissimo Corso Matteotti, all'altezza di piazza
Curtatone, sono stati posizionati una trentina di banchi, la
cattedra, lavagne e bandiere, e l'aula in piazza ha attirato
l'attenzione di tutti i passanti. "Abbiamo smesso di educare i
nostri figli? Come fare scuola? Come essere scuola? Le
istituzioni investono davvero sulla scuola? La s(q)uola che non
c'è", sono alcune delle frasi che si leggono sulle lavagne. "In
una discussione intergenerazionale, collettiva e programmatica -
sottolinea Franconi - dove docenti, studenti, famiglie,
istituzioni e associazioni, costruiscano insieme un orizzonte
condiviso a cui tendere in cui ciascuno si senta e ritorni a
sentirsi seduto su quei banchi, davanti o dietro quelle
cattedre, lungo quei corridoi dove il camminare si fa cammino".
Del resto, secondo l'assessore alle politiche educative,
Francesco Mori, "occorre stare tutti dalla parte della scuola e
per questo lanceremo al più presto una conferenza programmatica
dove elaborare una 'Carta di Pontedera' da consegnare alla
politica nazionale: sfide metodologiche, riflessioni sulle
competenze, ripensamento del tempo del fare ed essere scuola ne
saranno i capisaldi". Perché, conclude Franconi, "la generazione
dei genitori di oggi, seduta su quei banchi, non può non
sentirsi fattore integrante e responsabile nella filiera delle
soluzioni".
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