"E' il momento dell'azione, è una
sfida che lanciamo alla classe dirigente di questo Paese. La
proprietà lancia condanne a mezzo stampa, noi siamo qua in carne
e ossa, con stanchezza e fame. Siamo pronti a metterci il corpo
e anche, serenamente, a rimetterci la fedina penale. Qua siamo e
qua rimaniamo". Lo ha detto Dario Salvetti, della Rsu e del
Collettivo di fabbrica della ex Gkn, a proposito della protesta
in corso a Palazzo Vecchio a Firenze.
Per Francesco Borgomeo di Qf "il sindaco che insieme al
presidente Giani hanno fatto quanto in loro potere. Purtroppo
loro non hanno le leve per favorire una riconversione, che
invece sono in mano ai ministeri e da loro attendiamo risposte a
richieste di cassa integrazione. L'azienda è assolutamente
disponibile a qualunque confronto promosso dall'amministrazione
comunale e della regione". Secondo Borgomeo "senza cassa
integrazione e senza agibilità dello stabilimento, sarà
difficile per chiunque provare a reinsediare lavoro e attività
imprenditoriale in quella fabbrica. Da parte mia ci sarà sempre
il massimo sostegno, sulla base di quanto mi verrà richiesto,
per chi saprà trovare le giuste soluzioni". Il governatore
toscano Eugenio Giani spiega che "sicuramente chiamerò il
ministro" delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso "e gli
chiederò di poter fare il punto della situazione perché c'è la
necessità di un intervento forte da parte del ministero". Per il
sindaco Dario Nardella "è necessario un nuovo piano industriale"
e "ci aspettiamo che l'azienda riveda le sue dichiarazioni,
creando i presupposti per abbassare i toni del conflitto, e
riconosca al contrario di quanto apparso che ci sia un ruolo
attivo delle istituzioni e delle associazioni di categoria,
perché qui nessuno è stato lasciato solo, tantomeno Borgomeo".
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