Avviata questo pomeriggio
all'Hotel Centrale di Piombino (Livorno) l'assemblea nazionale
della Rete contro i rigassificatori e depositi Gnl che intende
proporre una manifestazione da tenersi a Roma i primi mesi del
2023. L'iniziativa riunisce i Comitati che, in più parti di
Italia, dicono 'no' a impianti considerati invasivi del
territorio e non sostenibili dalla popolazione e dall'ambiente.
Invitati a collegarsi con l'iniziativa numerosi territori
italiani nei quali sono previsti nuovi rigassificatori o
depositi di gas liquefatto o in cui sono già operanti, tra
questi Agrigento, Siracusa, Gioia Tauro, Trieste, Panigaglia,
Ancona, Falconara, Pescara, Portoscuso, Brindisi, Ravenna,
Livorno, La Spezia, Rovigo.
Tra i primi interventi quello del sindaco di Piombino,
Francesco Ferrari, che ha ribadito di non essere "contrario ai
rigassificatori, ma sono contrario al rigassificatore per
numerose ragioni tecniche. Il fatto che i cittadini di Piombino
siano stati dichiarati Nimby da buona parte dei media nazionali
sono convinto che sia una cosa ingiusta e ingrata nei confronti
di un paese che, invece, tanto ha dato negli anni all'Italia. È
ingiusta anche perché non si è voluto approfondire le diversità
tra i vari progetti come Ravenna, dove ci sono ragione tecniche
e logistiche completamente diverse". Ferrari ha sottolineato
l'intenzione del Comune di depositare ricorso al Tar del Lazio.
"Lo depositeremo all'inizio della prossima settimana perché
riteniamo che l'autorizzazione firmata dal commissario Giani sia
un'autorizzazione che meriti il vaglio della magistratura,
vogliamo che la magistrature si pronunci perché riteniamo che
l'autorizzazione abbia molti vizi sia nel merito che nella
procedura". Tra gli interventi anche quello di una
rappresentante delle famiglie delle vittime della strage
ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 che ha detto "il gas
è morte e non potete permettere che vi mettano una fabbrica di
morte in casa".
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