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E' dedicata ai 'mille volti della
violenza' la 43/a edizione del Festival internazionale di Cinema
e Donne di Firenze. L'iniziativa, dal 23 al 27 novembre, si
volgerà in diversi luoghi della città, tra cui l'Istituto
Tedesco, quello francese e il cinema La Compagnia.
Tra le proiezioni in programma quella del corto Jackfruit, in
cui Mít, gender fluid, di origine vietnamite vive nella Berlino
multietnica di oggi (23/11) a cui seguirà My Father's Room,
corto di animazione dalla Corea del Sud di Nari Jang e la festa
musicale con le canzoni di Donatella Alamprese. Il 24 novembre è
in programma le proiezioni di Regard noir di Aïssa Maïga,
attrice e regista francese di origine maliana e senegalese
vincitrice del premio Sigillo della Pace 2022. Il giorno
successivo spazio allo spot video Moda ambiente e diritti umani
e ai corti di animazione Untravel di Ana Nedeljković e Nikola
Majdak Jr e della Corea del Sud, My Father's Room, di Nari Jang,
potente racconto autobiografico degli abusi subiti durante
l'infanzia. A chiudere il ciclo, Steakhouse di Špela Čadež che
ha vinto il premio del pubblico al Tricky Women/Tricky Realities
Animation Festival 2022. La sera sono in programma i primi
episodi di Not a single story per una nuova campagna di
sensibilizzazione per il contrasto della violenza di genere. Il
26 novembre poi andrà in scena il corto Il mio posto sicuro di
Ambra Quaranta, in cui Carmela da tempo subisce violenze da
parte del marito, a seguire il greco sull'aborto Memor of a
Veering Storm di Sofia Georgovassili. Alle 21 poi Un confine
incerto di Isabella Sandri coproduzione Italia/Germania in cui
si parla di porno pedofilia. La rassegna chiude il 27 novembre
con il corto animato Loïe Fuller - The Electric Sprite di Betina
Kuntzsch, con un omaggio a Nilde Iotti nel centenario della sua
nascita ed Estate 1993, primo film e autobiografico della
regista spagnola Carla Simon.
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