Il pallone sonda del team di
Ingegneria aerospaziale e robotica dell'Università di Pisa,
arrivato nella stratosfera a circa 30 km di quota, ha acquisito
dati ambientali e ha scattato splendide immagini delle coste
toscane. L'attività con i palloni sonda, avviata negli anni dal
team di Sistemi Spaziali del dipartimento di Ingegneria Civile e
Industriale, prevede voli nella stratosfera per acquisizione di
dati molto simili o paragonabili a quelli acquisibili tramite il
lancio di satelliti in orbita, con costi ridotti però anche di
mille volte.
"A inizio maggio - spiega una nota dell'università pisana -
per la prima volta il programma di voli nella stratosfera ha
visto la collaborazione tra il gruppo di Ingegneria Aerospaziale
guidato da Salvo Marcuccio e il team di robotica aerea e sistemi
autonomi del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione
guidato da Lorenzo Pollini". Per il primo volo congiunto,
aggiunge Marcuccio, "abbiamo equipaggiato il pallone con
dispositivi di acquisizione dati che permettono a diversi gruppi
di ricerca di portare avanti i propri studi su monitoraggio
spaziale e aereo: abbiamo sperimentato il sistema Icaro, un
autopilota per droni, veicoli marini e terrestri, oltre a un
ricevitore Gps in grado di trasmettere a terra in tempo reale la
posizione del pallone ad altezze dove i normali Gps di solito
non funzionano e a un sistema di acquisizione dati per
l'assetto, più tre videocamere che hanno ripreso immagini del
territorio".
L'obiettivo del team di ricerca, conclude Lorenzo Pollini,
docente di Robotica e Automazione, "è stabilizzare l'assetto del
pallone in quota, su altezze di circa 35 chilometri, per poi
essere in grado di puntare verso terra telecamere ad alta
risoluzione: sarebbe un avanzamento cruciale in attività come la
ricerca di dispersi, il controllo di incendi, il monitoraggio
ambientale".
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