Sciopero di otto ore e presidio
davanti ai cancelli dei lavoratori della Targetti Sankey,
storica azienda di illuminazione fiorentina che nel 2028 compirà
100 anni. Una protesta contro la decisione della proprietà, la
3F Filippi di Pianoro (Bologna), annunciata mercoledì scorso
durante un incontro in Confindustria, di chiudere la produzione
a Firenze, concentrandola esclusivamente a Nusco (Avellino). 50
i lavoratori che perderebbero il posto, a cui si somma la
vendita dello stabilimento di via Pratese, mentre verrebbe
mantenuta una sede in città per la parte impiegatizia. "Quello
dell'azienda non è un piano di rilancio, ma di affossamento",
afferma Fabio Ammavuta della segreteria Fiom Cgil
Firenze-Prato-Pistoia al termine del presidio, il primo di una
serie di iniziative di mobilitazione.
"Oggi al presidio c'era anche Valerio Fabiani per la Regione.
Abbiamo chiesto l'apertura del tavolo di crisi e aspettiamo che
ci venga confermata la data, presumibilmente la prossima
settimana - aggiunge Cora Prussi della Fim Cisl Firenze-Prato -
L'annuncio dell'azienda non è stato un fulmine a ciel sereno, è
da anni in difficoltà, a causa di scelte dal nostro punto di
vista discutibili, anche gestire Targetti Sankey come se fosse
la 3F Filippi che ha un prodotto completamente diverso, il loro
è destinato soprattutto ai centri commerciali, qua invece è
illuminazione artistica. Eppure il lavoro non manca, è
un'azienda che ha fatto pochissime ore di cassa integrazione
quest'anno".
Il rischio paventato dai sindacati è che lo smantellamento
della parte produttiva sia solo il primo passo e che con la
vendita dello storico stabilimento in realtà anche gli impiegati
delle varie aree siano in bilico. "Nessuno può dormire sogni
tranquilli", afferma Prussi. "Pensiamo che questo possa essere
solo il primo passo, visto che verrebbe a mancare ogni legame
con il territorio. Magari gli uffici potrebbero essere spostati
nella sede di Pianoro - dice ancora Ammavuta - oppure tutta la
produzione delocalizzata all'estero, è uno scenario già visto in
altri casi. Noi restiamo convinti che questa azienda possa
essere rilanciata, ma deve essere tolta dal tavolo anche la sola
idea dei licenziamenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA