"Abbiamo udito
un'esplosione enorme, tutti i vetri sono andati in frantumi e le
scaffalature sono cadute per terra. Siamo usciti fuori
terrorizzati per proteggerci e capire che cosa era successo.
Qualcuno ha pensato che avessero gettato una bomba, come in
guerra". E' la testimonianza di alcuni operai che lavorano nelle
ditte accanto all'area Eni di Calenzano (Firenze) dove questa
mattina è scoppiata una cisterna.
"Il mio furgone si è alzato di due metri da terra e per il
boato ora sento poco" racconta un corriere di una ditta di
trasporti che ha la sede vicina al luogo dell'esplosione.
"Non ho mai visto niente del genere nella mia vita, sembrava
ci avesse attraversato un tuono". Sono le parole di uno dei
feriti in seguito all'esplosione avvenuta allo deposito Eni di
Calenzano. L'uomo, 50 anni, si trovava nel suo ufficio a circa
100 metri dal luogo dell'esplosione. Si tratta di uno dei cinque
feriti che sono stati trasportati direttamente da lì al pronto
soccorso dell'ospedale Santo Stefano di Prato. Nessuno di loro
ha subito ferite gravi, ma solo tagli e traumi apparentemente
riassorbibili in pochi giorni.
"Non abbiamo capito che cosa è successo, perché tutto è
accaduto in pochi secondi. L'esplosione - racconta il testimone
ferito - è stata così forte da farci saltare per diversi metri
all'interno del nostro ufficio, i vetri si sono sfondati e ci
hanno ferito. E' stata l'esperienza più traumatica di tutta la
mia vita. Sono ancora stordito".
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