La popolazione pediatrica che
presenta disordini della deglutizione e dell'alimentazione è
molteplice e coinvolge numerosi bambini con disabilità dello
sviluppo. All'ospedale pediatrico Meyer di Firenze si effettua
da anni per i piccoli pazienti con disfunzioni deglutitorie un
esame specifico e personalizzato: è la videofluoroscopia della
deglutizione (VfssS), eseguita in regime di ricovero, day
hospital e ambulatoriale con approccio centrato sul paziente e
sul caregiver. Da febbraio scorso è stato anche introdotto un
sistema posturale specifico ed ergonomico che consente di
svolgere la videofluoroscopia in sicurezza, adattandosi alle
necessità degli utenti e alla tecnologia utilizzata, riducendo
l'esposizione radiologica del paziente e favorendo la postura
ottimale.
La videofluoroscopia, si spiega, consente di studiare le
varie fasi della deglutizione in maniera approfondita, per
trovare le modalità alimentari più sicure che garantiscano una
buona crescita e salute del bambino. Viene eseguito grazie alla
collaborazione tra operatori e il caregiver e prevede una
preparazione logopedica preliminare. In particolare, si spiega
dall'Aou Meyer Irccs, l'esame viene eseguito, all'interno della
Soc diagnostica per immagini, da un team multidisciplinare
formato da medici radiologi, tecnici di radiologia medica,
logopedisti, infermieri e operatori socio sanitari. Il team di
Radiologia da anni lavora in sinergia alla realizzazione di
protocolli a bassa dose. Con la videofluoroscopia della
deglutizione ad esempio si individuano modalità personalizzate
di proposta degli alimenti a seconda dell'età e delle
caratteristiche del paziente. Negli anni il team di lavoro ha
prodotto un libretto informativo di accoglienza all'esame in
modo da preparare al meglio i genitori rispetto a obiettivi e
modalità di svolgimento. Lo scorso febbraio è stato appunto
introdotto un sistema posturale specifico ed ergonomico che
consente di svolgere la videofluoroscopia in sicurezza. Il
sistema di postura è stato realizzato rispettando le
caratteristiche ergonomiche, di radiotrasparenza, igiene,
sicurezza e comfort anche grazie alla collaborazione dei
fisioterapisti. "Anche questo nuovo traguardo - si spiega dal
Meyer - dimostra che il lavoro multidisciplinare permette di
ottimizzare la qualità, la sicurezza e la personalizzazione
delle cure per il bambino".
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