E' largamente usato in profumeria
e nell'industria cosmetica, ma anche in popolari spiriti e
liquori come il gin Bombay Sapphire prodotto da Bacardi e il
Martini Extra Dry, e la sua diffusione nell'industria alimentare
potrebbe aumentare ulteriormente, soprattutto nell'ambito dei
prodotti da forno: è l'estratto del rizoma dell'iris pallida
toscana, il giglio di Firenze, prodotto tipico del Valdarno
superiore e del Chianti, ora in corsa per ottenere l'indicazione
Igp, passo fondamentale per dar corpo a una vera e propria
filiera produttiva toscana.
Il punto della situazione è stato fatto nel corso di un
webinar promosso dal Centro assistenza imprese di Coldiretti
Toscana (Caict), insieme all'Università di Firenze: mentre oggi
la materia prima è destinata principalmente alle distillerie
francesi, "con questo progetto di filiera - spiega Silvia
Scaramuzzi, docente di Economia ed estimo rurale all'Università
di Firenze - si sta cercando di trovare una soluzione
soprattutto per cercare di trattenere un maggior valore aggiunto
sul territorio toscano, almeno raggiungendo la fase di
distillazione del prodotto. Oggi i produttori toscani, benché
legati in cooperativa, si trovano a dover accettare il prezzo
imposto da coloro che si trovano a valle della catena del
valore".
L'iris coltivato in Toscana, dove la produzione si attesta
fra le 25 e le 28 tonnellate annue, è considerato il più
pregiato al mondo, ma spesso viene "tagliato" con materia prima
proveniente da Cina e Marocco, dove il prodotto ha un costo di
produzione molto minore. Anche per questo la domanda per l'Igp è
stata concepita, completata, e presentata alla Regione:
attualmente è in fase di revisione, e c'è l'ipotesi di lavorare
a un marchio collettivo geografico, "quindi diciamo che c'è una
piena consapevolezza - sostiene Scaramuzzi - della necessità di
trovare degli strumenti che possano tracciare il prodotto, e
possano impedire soprattutto alle industrie utilizzatrici di
abusare del nome e dell'origine per appropriarsi di valore
aggiunto".
Per i promotori del Progetto integrato di filiera, finanziato
dalla Regione Toscana nell'ambito del Psr 2014-20, la
valorizzazione dell'iris può inoltre essere il punto di partenza
per lo sviluppo e la promozione dell'intero patrimonio culturale
del territorio, con effetti positivi su altre attività
economiche locali a partire dal turismo rurale.
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