Aggiornato il catalogo dei batteri
del corpo umano: dalle circa 1.500 specie finora note ora ne
comprende quasi 5.000 specie e molte di queste, circa il 77%,
erano finora sconosciute; altre ancora, alcune centinaia, sono
distribuite in modo diverso nelle popolazioni, a seconda del
grado di industrializzazione.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Cell, è guidata dal
gruppo di bioinformatica dell'Università di Trento coordinato da
Nicola Segata ed Edoardo Pasolli. Unendo alle tradizionali
indagini genetiche e microbiologiche le analisi basate su grandi
quantità di dati (big data), i ricercatori hanno studiato quasi
10.000 campioni di batteri prelevati in tutti i continenti e
hanno catalogato oltre 150.000 genomi batterici. Hanno così
scoperto che nelle popolazioni africane e sudamericane esistono
specie batteriche che sono invece rare nei Paesi più
industrializzati. La ragione potrebbe essere legata alla
differente dieta e a un diverso utilizzo di antibiotici.
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