La normativa riguardante la licenza
per il porto d'armi ad uso venatorio è stata al centro di un
incontro tra il presidente del Consiglio regionale, Roberto
Paccher, il questore di Trento, Giuseppe Garramone, e il
consigliere provinciale Ivano Job.
"Nel solo Trentino, si parla di circa 600-700 licenze a
rischio e - sottolinea Paccher - sicuramente occorre un esame
caso per caso, ma l'esclusione automatica rappresentava un
ostacolo per molti appassionati. La pratica venatoria non è solo
uno sport, ma innanzitutto - se praticata secondo le leggi - un
modo per vivere la natura e proteggerla. Nessuno più di un
cacciatore vuole un ambiente ricco e sano e per questo il nostro
impegno è quello di tutelare il territorio e la fauna che vi
abita".
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