Il presidente e il casaro del
caseificio di Coredo, in Trentino, sono stati citati in giudizio
per produzione e commercializzazione di prodotti contaminati da
cariche batteriche superiori ai limiti di legge. L'ipotesi, come
riportano i quotidiani locali, è che non siano stati eseguiti i
controlli come vorrebbe la legge.
Questa inchiesta nasce però da un primo fascicolo della pm
Maria Colpani, su cui la Procura di Trento è ancora alla ricerca
di elementi, per lesioni gravissime. Un bambino di 6 anni è
infatti in ospedale da venti mesi dopo avere mangiato del
formaggio fatto con latte crudo nel giugno 2017, in Trentino,
proprio di quel caseificio. Il bambino risulta avere contratto
la Seu, sindrome emolitico-uremica, causata dal batterio
escherichia coli, che può essere contenuto nel latte crudo. La
diagnosi era stata fatta quello stesso giugno del 2017, dopo che
il piccolo era stato trasferito dall'ospedale di Trento a quello
di Padova. Qui si era inserito il fascicolo sulla
contaminazione.
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