A dieci anni dalla proclamazione
delle Dolomiti patrimonio Unesco, "il problema mobilità è la
grande criticità lontana da una soluzione credibile", ma
preoccupa ancor più ciò che "potrà accadere dopo le Olimpiadi
del 2026". A lanciare l'allarme è Massimo Girardi, presidente di
Transdolomites.
"Il problema - sostiene Girardi - non sarà tanto il periodo
degli eventi sportivi, bensì la visibilità mondiale che le zone
sedi degli eventi otterranno in tutto il mondo". "Riconoscimento
Unesco, nuova galleria di base del Brennero e Olimpiadi possono
rappresentare un mix micidiale che potrebbe fare collassare le
valli sotto la pressione di nuovo turismo proveniente ad esempio
da Cina o India", osserva Girardi.
"La vera emergenza da affrontare sin da oggi è quella di
prepararsi al cambiamento ed avere le idee chiare su come si
intende governarlo. Non sarà qualche pullman in più a
rappresentare la risposta a questi nuovi scenari, ma la scelta
molto più lungimirante rivolta alla ferrovia", conclude Girardi
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