Un'assoluzione e sei condanne, ma
senza l'aggravante dell'associazione a delinquere con finalità
eversive e del terrorismo, ossia l'accusa più pesante. Così si é
concluso a Trento il processo in primo grado a carico di sette
persone ritenute dalla Procura del capoluogo trentino facenti
parte di una cellula anarchica, arrestate lo scorso febbraio con
l'operazione "Renata" condotta dai carabinieri del Ros.
Il gup Enrico Borrelli ha fissato in 90 giorni il termine per
il deposito delle motivazioni. I circa 60 anarchici che hanno
assistito all'udienza e alla lettura del dispositivo hanno
reagito con un lungo applauso, urlando "liberi" e "terrorista è
lo Stato".
Soddisfatta la difesa: "Le pene sono contenute, leggeremo le
motivazioni", ha detto l'avvocato Bonifacio Giudiceandrea,
ricordando che sono venuti meno i pilastri accusatori più
pesanti. Il collega Andrea De Bertolini aggiunge: "Sono contento
che quello che chiedevamo, in termini di classificazione del
reato, sia stato accolto".
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