Nell'80% delle aziende trentine
vengono rispettati i protocolli di sicurezza, ma in oltre il 40%
dei casi risultano non correttamente attivati i comitati di
verifica aziendale, mentre è allarme precariato. Il dato emerge
da un'indagine svolta su 96 aziende dell'industria
manifatturiera del territorio provinciale da parte del
Coordinamento industria della Cisl del del Trentino, che
comprende le federazioni Fim, Femca, Fai, Fistel e Filca. La
rilevazione, svolta tra il 29 aprile e il 6 maggio, ha
interessato 12 settori produttivi, per un totale di 10.122
lavoratori impiegati.
Secondo quanto riferito dai rappresentanti dei lavoratori,
l'80% delle aziende hanno predisposto un protocollo aziendale
anti-contagio previsto dalla normativa. Il 17% degli
intervistati non ha saputo rispondere, mentre solo nel 59% dei
casi è stato costituito comitato aziendale per la verifica e il
monitoraggio dei protocolli.
Dai dati raccolti, inoltre, le 96 aziende considerate hanno
alle loro dipendenze (dirette o in somministrazione) 957
contratti precari, di cui 522 operano in imprese che non
lavorano a pieno regime. Secondo le organizzazioni di categoria,
si tratta di numeri rilevanti, dato che molti rischiano di non
veder prorogato o rinnovato il proprio contratto al momento
della scadenza.
Alla luce dei dati, il Coordinamento Industria Cisls chiede
un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze sindacali
all'interno delle aziende, l'attivazione di comitati di
sorveglianza, il monitoraggio delle ricaduta occupazionali e
interventi di controllo nelle piccole aziende.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA