A Pieve di Bono-Prezzo il 79% della
popolazione si è sottoposto su base volontaria ai test
sierologici per rilevare l'eventuale contatto con il virus
Sars-CoV2. Il comune della valle del Chiese è uno dei cinque
inseriti nel progetto di sorveglianza avviato dall'Azienda
provinciale per i servizi sanitari in accordo con la Provincia
autonoma di Trento e la supervisione dell'Istituto superiore di
sanità.
A Campitello di Fassa, primo comune sottoposto ai test, su
una popolazione campione di 710 persone erano stati eseguiti la
scorsa settimana 589 prelievi (82%) e 168 tamponi.
Oggi il presidente Maurizio Fugatti, si è recato a Pieve di
Bono dove ha incontrato il sindaco Attilio Maestri e gli
operatori sanitari. "L'alta adesione ai test sierologici - ha
detto Fugatti - conferma innanzitutto il senso di responsabilità
della popolazione trentina verso azioni che vanno a tutelare la
salute pubblica, così come garantisce la possibilità di avere
uno screening completo della situazione in Trentino in un
momento importante per la decisione verso un'ulteriore
riapertura di attività economiche e commerciali. La nostra
provincia vuole riprendere il lavoro e la quotidianità sospesa
in questi mesi di lockdown, ma ciò deve avvenire con regole ed
evidenze certe".
I cinque Comuni del Trentino inseriti nel progetto di test
sieriologici sono Pieve di Bono - Prezzo, Vermiglio, Canazei,
Campitello di Fassa e Borgo Chiese. Qui era stata registrata una
prevalenza di positivi superiore al 2% della popolazione alla
data del 31 marzo.
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