"I dati sulle assunzioni e sulle
cessazioni a marzo sono a dir poco allarmanti. Certo,
l'andamento era atteso visto il lockdown ma leggere che i nuovi
contratti di lavoro sono crollati di quasi il 40% rispetto allo
stesso mese dello scorso anno, fa tremare i polsi. Tra mancate
assunzioni e cessazioni aggiuntive, solo a marzo si contano ben
6 mila posti di lavoro in meno". Così, in una nota, i segretari
generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli,
Michele Bezzi e Walter Alotti. Nel settore del turismo,
ricordano i segretari, sono senza un lavoro 18.000 stagionali
che lavoravano in alberghi, ristoranti, negozi delle località
turistiche, in primo luogo dei laghi.
"Sappiamo che questa è solo la punta dell'iceberg. Per il
mercato del lavoro locale il peggio deve ancora venire. Ci
attende un innalzamento costante del tasso di disoccupazione
mentre il ricorso alla cassa integrazione raggiungerà vette mai
conosciute. Per questo è fondamentale potenziare il sistema dei
sostegni al reddito provinciali che fino a qui la Giunta ha
lasciato colpevolmente sguarnito. Ad oggi ad Agenzia sono state
assegnate circa 10 milioni di euro che debbono servire per
sostenere il reddito della generalità di disoccupati e
cassaintegrati. Sono ancora troppo pochi".
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