Da mercoledì 27 maggio un
dipendente su due della Provincia di Trento tornerà in ufficio
dopo il periodo di emergenza trascorso in smart working.
Rispetto ad altre realtà, quella trentina ha deciso quindi per
il rientro in sede di percentuali più significative di
personale, anche se il modello organizzativo indicato - precisa
una nota - punta ad evitare comunque la concentrazione di
personale all'interno degli uffici.
Per il resto del personale vale invece il criterio del
mantenimento del lavoro agile, secondo alcuni criteri: per i
dipendenti sui quali grava la cura di figli fino a 14 anni di
età o di qualsiasi età se portatori di disabilità, per
dipendenti che fruiscono dei benefici della legge 104, oppure
portatori di patologie o che risiedono in comuni diversi e
lontani da quelli della sede di servizio.
"Abbiamo bisogno di uno sforzo collettivo perché se vogliamo
che il privato reagisca a questo duro colpo, il pubblico deve
metterci altrettanto cuore e coraggio. Il telelavoro è una
componente importante di questa strategia, ma non l'unica anche
perché se l'emergenza richiede misure immediate e a volte
drastiche, i cambiamenti necessitano gestione e gradualità",
spiega il presidente, Maurizio Fugatti.
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