I finanzieri di Riva del Garda
hanno sequestrato circa 50.000 mascherine importate dalla Cina e
risultate provviste di certificazione di conformità
contraffatta. Il valore commerciale, qualora fossero state
immesse sul mercato, sarebbe stato pari a circa 100.000 euro. Un
nuovo sequestro che si ricollega direttamente a quelli già
avvenuti alcune settimane fa e che è stato possibile grazie
all'analisi di materiale informatico già requisito dalle Fiamme
gialle, e dal quale era emerso che erano in arrivo nuovi
carichi. Attraverso alcuni codici di tracking e al monitoraggio
delle spedizioni, in arrivo nella cargo city dell'aeroporto di
Malpensa, i finanzieri hanno individuato e sequestrato, su
disposizione della Procura di Rovereto, le spedizioni
contenenti le mascherine, di tipo "KN95" e chirurgiche, prive
delle autorizzazioni previste e, anzi, sulle quali pendeva
l'espresso diniego alla commercializzazione da parte dell'Inail.
Sempre nei giorni scorsi anche i militari del nucleo di
polizia economico finanziaria di Trento hanno sequestrato oltre
25000 mascherine, falsamente certificate come conformi, ed
individuato 14 esercizi commerciali (tutti denunciati) intenti
alla loro vendita, che avrebbe fruttato oltre 30000 euro. Nel
corso di altri controlli i finanzieri della Compagnia di Trento
hanno accertato che in due diverse cartolerie situate in pieno
centro, ignare della truffa, stavano per essere messi in vendita
guanti monouso in nitrile non conformi agli standard di qualità:
alcuni risultavano logorati, altri con segni di muffa, altri
ancora con segni di scrittura, tali da non poter escludere che
fossero già stati utilizzati. Dopo il sequestro di 1100 pezzi, è
partita l'ispezione nei confronti del distributore che aveva
rifornito le cartolerie: nel suo magazzino sono stati
sequestrati, complessivamente, altri 4900 guanti aventi le
stesse caratteristiche di non conformità, riuscendo inoltre a
risalire al principale produttore, situato fuori provincia.
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