Per la riapertura delle frontiere, "il 15 giugno non è escluso, ma non posso ancora confermarlo.
Stiamo discutendo con il ministero della Salute per trovare una posizione comune. Le autorità di Bolzano ci hanno fatto una proposta interessante, quella di adottare un approccio regionale". Il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg, intervistato dal Corriere della Sera, spiega che tra le opzioni al vaglio c'è la riapertura selettiva delle frontiere a Bolzano e alle regioni italiane sane, quelle cioè che hanno "buoni numeri della pandemia". L'accordo per questo tipo di riapertura "non è stato ancora finalizzato", evidenzia Schallenberg. "Penso che la prossima settimana avremo un quadro più chiaro sulla possibilità di un'apertura totale o su una parziale iniziando con alcune regioni. Vogliamo riaprire le frontiere con l'Italia non appena i numeri lo renderanno sicuro". In merito al Recovery fund, "i quattro Paesi frugali non sono anti-europei. Siamo d'accordo che i Paesi dell'Ue in difficoltà vanno aiutati. Non si tratta di se, ma di come farlo", premette il ministro. "Il nostro documento sostiene la necessità di aiuti d'emergenza nella forma di prestiti e ripete le nostre posizioni tradizionali contro la mutualizzazione dei debiti. Per questa ragione per noi è importante che il Recovery Fund sia limitato nel tempo. Alla fine dovrà esserci un compromesso accettabile per tutti".
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