I sindacalisti Giuseppe Pallanch
(Cisl), Maurizio Valentinotti (Fenalt), Luigi Diaspro (Cgil) e
Marcella Tomasi (Uil) hanno incontrato in Consiglio provinciale
a Trento una rappresentanza dei consiglieri ed il presidente
Kaswalder per riferire delle criticità relative alle modalità di
lavoro per i dipendenti della Provincia. "Si è deciso tutto
senza confronto e con enormi violazioni delle procedure
previste. Il governo provinciale così ci costringe ad adire il
giudice del lavoro, coltivando un'idea retriva di pubblica
amministrazione e minando anche la coesione sociale. I
dipendenti provinciali sono comunque determinatissimi a
proseguire nella loro protesta", ha detto Diaspro.
Rispondendo a Ugo Rossi (Patt), i sindacalisti hanno spiegato
che i passi dell'ordinaria concertazione non sono stati seguiti
e che il verbale d'incontro con la Giunta non porta infatti le
loro firme. Paolo Ghezzi (Futura) - riferisce una nota del
Consiglio provinciale - ha parlato di "rigidità un po' stupida"
e di metodo coerente con quello adottato dalla Giunta nei
rapporti con il Consiglio. Sara Ferrari (Pd) ha evidenziato che
le scelte fatte colpiscono il benessere delle famiglie e
contraddicono clamorosamente le certificazioni Family Audit
ottenute dalla Pat.
Lucia Coppola (Futura) ha definito la circolare sui
dipendenti Pat "un disastro incomprensibile, visto che lo smart
working stava funzionando molto bene", e ha esortato la Giunta a
riaprire il confronto. Filippo Degasperi (Onda civica) ha
chiesto se la circolare è stata preceduta da una verifica dei
bisogni dell'utenza (la risposta è stata negativa) e ha detto
che appena in aprile si era approvata una promettente legge
provinciale in tema di digitalizzazione della pubblica
amministrazione. Rispondendo a Paola Demagri (Patt), i
sindacalisti hanno spiegato che la Pat non ha dato
strumentazione adeguata ai dipendenti per il lavoro da casa,
tant'è che molti si sono comprati il pc in proprio. Alex Marini
(Gruppo Misto) ha ricordato il problema nel problema costituito
dai lavoratori fragili e ha lamentato l'assenza di un minimo
confronto nelle sedi consiliari. All'incontro erano presenti
anche i consiglieri Katia Rossato (Lega) e Michele Dallapiccola
(Patt).
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