Presentato il bilancio 2019 della
Cassa di Trento-Lavis-Mezzocorona-Valle di Cembra che evidenzia
un utile netto di esercizio di 3,9 milioni di euro, un margine
di intermediazione pari a 70 milioni, mentre è di quasi 11
milioni il risultato dalla gestione caratteristica lorda.
Sul piano patrimoniale il totale dell'attivo arriva a 3
miliardi e 135 milioni di euro, mentre le masse amministrate
raggiungono quota 5 miliardi e 291 milioni. Il patrimonio della
Cassa è pari a 245 milioni di euro con il Cet1Ratio cresciuto al
19.938%, a fronte di un minimo regolamentare previsto pari al
13,1%.
"Si tratta di risultati importanti - sottolinea il presidente
Giorgio Fracalossi - conseguenza diretta della scelta strategica
della fusione fra le Casse rurali di Trento e di
Lavis-Mezzocorona-Valle di Cembra, effettuata a fine 2019. La
più grande e lungimirante fusione mai avvenuta in Trentino, con
uno sforzo organizzativo enorme ed inedito, portato avanti in un
momento di emergenza straordinariamente pesante e che ha
permesso alla nuova Cassa di attuare un corposo piano di
riduzione dei costi anche attraverso il piano di esuberi
concordati di 51 dipendenti, i cui costi sono stati interamente
spesati nell'esercizio in parola ma i cui effetti positivi si
sentiranno negli anni futuri, con l'ingresso in azienda anche di
risorse più giovani".
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