È dedicato al romanziere cileno
Luis Sepulveda, alla celebre pensatrice ungherese Ágnes Heller
ed ancora alla memoria di Chico Mendes e di Berta Caceres,
l'ambientalista uccisa in Honduras il 3 marzo del 2016, il nuovo
libro dello scrittore bolzanino Francesco Comina.
L'ispirazione di Sepulveda si sente sin dal titolo di questo
racconto fiabesco: "L'indiano e il bambino che imparò ad amare"
(Gabrielli editori, pp. 103, luglio 2020). È una favola moderna,
un racconto che vede come protagonisti, Matteo, un bambino
timido dal viso squadrato ma dalla grande volontà di conoscere e
Bep, un indiano Kayapò arrivato in una valle chiusa del
Sudtirolo per amore. E poi c'è Ingrid, la figlia del farmacista
del paese, una ragazzina audace, coraggiosa e ferma nelle sue
idee che accompagna Matteo alla ricerca dell'indiano su cui
girano infinite malelingue.
Il libro è accompagnato dai disegni del pittore bolzanino,
Giuliano Salvaterra, uno "Chagall" contemporaneo, autore di
numerosi quadri che raccontano vicende della Bibbia e vicende
della storia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA