Il Fondo di solidarietà del
Trentino, che gestisce la cassa integrazione delle piccole
imprese del terziario, che al 31 dicembre 2019 aveva a bilancio
quasi 18 milioni di euro, è stato prosciugato dalle prestazioni
legate all'emergenza sanitaria. Una situazione che ha portato il
presidente del comitato amministratore del Fondo, Andrea
Grosselli, e la consigliera delegata Roberta Meneghini a
sollecitare la Giunta provinciale di Maurizio Fugatti (Lega) e
anche il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo (M5S), "affinché si
possano recuperare le risorse pregresse".
Se un'azienda trentina deve mettere in cassa integrazione i
propri dipendenti e ha ancora la possibilità di utilizzare la
causale Covid-19 può accedere alle coperture nazionali. Ma se la
stessa azienda chiede altri benefici, per esempio per un
contratto di solidarietà, oggi il Fondo non ha le risorse per
garantire i pagamenti ai lavoratori.
In Alto Adige, la Giunta provinciale, dopo aver stanziato 20
milioni di euro per il Fondo di solidarietà altoatesino a marzo,
ha sbloccato altri 40 milioni. "Confidiamo - concludono
Grosselli e Meneghini - che la situazione si si risolva
velocemente. Altrimenti a pagarne le conseguenze saranno le
imprese del terziario e tutti i lavoratori del settore".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA