L'Azienda sanitaria di Trento, dopo
i 70 di ieri, ha effettuato altri 117 tamponi tra i dipendenti
delle aziende della zona industriale di Rovereto, dove è stato
accertato un focolaio da Covid alla Bartolini dopo che tre
lavoratori sono risultati positivi al tampone. Tutti e tre
lavoravano la notte e quindi l'Azienda sanitaria ha disposto i
tamponi per tutti i colleghi che condividevano lo stesso turno
di lavoro dei contagiati, compresi gli addetti alle pulizie.
Inoltre, visto che nella sede di lavoro dei tre sono presenti
numerose aziende che svolgono attività diverse (stoccaggio,
logistica, fornitura di servizio di trasporti), sono stati
programmati altri tamponi per i lavoratori dei turni diurno e
pomeridiano dei servizi di logistica, oltre che per gli autisti
dei servizi di trasporto.
"Oggi sono stati fatti 117 tamponi negli stabilimenti della
zona e siamo in attesa per domani dei risultati di quelli fatti
ieri. Ovviamente su questi tamponi abbiamo allargato le maglie
ed è stato fatto un controllo non solo sui contatti stretti
delle persone positive ma riteniamo, data la delicatezza della
questione, di dover intervenire così, come prevede la politica
sanitaria della Provincia di Trento che è quella che in assoluto
è quella che ha fatto il maggior uso di tamponi in relazione
alla popolazione", dice il direttore del Dipartimento
prevenzione dell'Azienda sanitaria, Antonio Ferro.
Apss sta quindi valutando, in base ai risultati dei primi
tamponi, di intervenire "su situazioni o su aziende che
transitavano di là e che sono ancora meno coinvolte rispetto a
questa, una strategia a cerchi concentrici che vanno verso
l'esterno oltre che su potenziali positivi asintomatici non
necessariamente legati ai contatti stretti delle tre persone
positive", aggiunge Ferro.
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