Per sette anni ha violentato e
picchiato la compagna. Lui, 31 enne rumeno residente in
Trentino, ora arrestato dalla Squadra Mobile di Trento, non si è
fermato nemmeno davanti alla malattia di lei, un cancro che dal
2016 l'aveva costretta alla chemioterapia. L'uomo dovrà
rispondere di maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza
sessuale, commessi contro la compagna. La donna, una
connazionale di 51 anni, si è decisa a denunciare i fatti,
raccontando anni di vessazioni fisiche e psicologiche, che
sarebbero iniziate nel 2013, spesso scaturite da una
irragionevole gelosia che hanno portato l'uomo ad aggredire la
convivente tirandole i capelli oppure scaraventandola per terra,
colpendola in testa e insultandola.
Secondo quanto raccontato agli inquirenti le violenze, anche
di tipo sessuale, con lei costretta ad avere rapporti, sarebbero
proseguite senza sosta. Per costringerla ad avere rapporti, in
più d'una occasione, la vittima è stata afferrata per il collo e
stretta in una morsa quasi mortale. La brutalità dell'uomo è
culminata in due episodi, avvenuti tra il 2019 ed il 2020 e
accertati dalla Squadra Mobile, tali da indurre la donna a
denunciare il convivente.
Il primo è avvenuto nel mese di dicembre 2019, quando lui
l'ha minacciata di morte, presa per i capelli, picchiata e
stretta in una morsa al collo, quasi a farle perdere conoscenza,
perché sorpresa a parlare con un'amica al telefono. Poi, a marzo
di quest'anno, la donna, stanca delle violenze fisiche e
psicologiche subite, si è allontanata dalla casa familiare,
trovando riparo da amici. Ma l'uomo, con l'inganno e la promessa
di cambiare, l'aveva convinta a ritornare a casa. Una volta
rientrata tra le mura domestiche la vittima si è ritrovata
avvolta nuovamente in un vortice di aggressioni, maltrattamenti
e violenze, terminate quando la donna ha presentato denuncia.
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